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Montorgiali, località del comune di Scansano (GR), si trova a nord-ovest dal capoluogo ed è raggiungibile da una breve deviazione lungo la strada che conduce a Grosseto.
Il borgo sorse come castello dopo l'anno mille e fu controllato da una dinastia di signori locali che, nel corso del Duecento, si legarono alla famiglia Aldobrandeschi; nella seconda metà del Trecento passò sotto il controllo dei Senesi che riuscirono a conquistare anche altri castelli della zona.
A metà Cinquecento, Montorgiali entrò a far parte del territorio del Granducato di Toscana, seguendone le sorti da quel momento in poi.
Castello di Montorgiali, costruito in epoca medievale su un poggio che domina il paese, presenta ancora oggi il suo aspetto possente. Pur trasformato in abitazione, conserva le originarie strutture murarie; l'accesso era possibile attraverso due porte.
Chiesa di San Biagio, situata sul lato sinistro rispetto al castello, venne edificata in epoca medievale e rimaneggiata in epoca barocca.
Santuario di San Giorgio, situato fuori dal paese lungo la strada che conduce a Polveraia, era in origine una pieve rurale, trasformata prima in romitorio e poi in santuario. Ancora oggi è la meta finale di una suggestiva cavalcata che si svolge nel giorno dei festeggiamenti del santo.

la Chiesa di San Biagio
























La chiesa di San Biagio affianca lateralmente l'imponente complesso del Castello di Montorgiali.
L'edificio originario risale al Medioevo ma nel Sei-Settecento ha subito radicali rimaneggiamenti.
L'interno ad aula unica presenta l'altare maggiore e i quattro laterali realizzati in gesso e stucco con una certa accuratezza secondo stilemi tardo barocchi. Da notare due dipinti di scuola senese della prima metà del secolo XVII: la "Nascita della Vergine" e la "Madonna col Bambino e San Giuseppe in gloria".
Una delle opere più importanti della chiesa è lo stendardo processionale, attribuito ad Alessandro Casolani, che per esigenze di conservazione è stato trasferito a Pitigliano nel Museo Diocesano. Di elegante fattura sono l'acquasantiera a fusto e il candelabro per il cero pasquale nell'abside, entrambi secenteschi.